ROMA - Dopo quattro anni di alti e bassi, accelerazioni e frenate, rotture e riappacificazioni, si è interrotto il confronto per il rinnovo del contratto nazionale della Vigilanza Privata tra Filcams-Cigl, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Assiv , Legacoop / Agci . Nell’incontro del 26 novembre, quando ormai sembrava di essere in zona Cesarini e alla presenza dei segretari generali delle OOSS, le rappresentanze datoriali (orfane peraltro di Confcooperative) hanno dichiarato che non sussistono più le condizioni per rinnovare il contratto nazionale. E tanti saluti. Motivo? Troppa distanza tra le posizioni su temi portanti, quali: orario di lavoro, classificazione del personale, servizi fiduciari. “Il documento che hanno elaborato” - illustra Sabina Bigazzi, responsabile vigilanza privata in Filcams Cgil - “è frutto, soprattutto sui punti più spinosi, di un equilibrio fra imprese, e quindi una sommatoria delle singole specifiche richieste. Da qui la rigidità nel tr