Le imprese fermino le conversioni di contratti a termine in tempo indeterminato. L’appello è stato lanciato dall’Associazione nazionale consulenti del lavoro (Ancl), che parla esplicitamente di un rischio di incostituzionalità di un articolo del Jobs act. Un problema non da poco: secondo i dati Inps, a marzo 2015, mese di esordio del contratto a tutele crescenti, ci sono state oltre 31mila conversioni che hanno beneficiato dell’esonero contributivo. Tutte quelle successive al 7 marzo, secondo i consulenti del lavoro, possono essere interessate a un eventuale intervento della Corte costituzionale. Non si tratta solo una grana per le imprese, ma anche di un nodo politico per il governo, che sul Jobs act ha messo la faccia. Pochi giorni fa, alla pubblicazione dei dati Inps sulle nuove assunzioni nel primo trimestre 2015, il premier Matteo Renzi aveva esultato rivendicando la scelta di favorire le conversioni in rapporti a tempo indeterminato. “Mi colpisce – scri
Se sei capace di tremare d'indignazione ogni qual volta si commetta una ingiustizia nel Mondo, allora si, siamo compagni...