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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Axitea Spa licenzia 120 dipendenti

La Filcams Cgil: "L’azienda con questa decisione ha perso un’occasione di dimostrare che si può fare impresa etica" Si è conclusa con 120 licenziamenti la vicenda dei lavoratori di Axitea Spa, Azienda multinazionale che fornisce servizi di vigilanza armata per conto di enti pubblici e privati.  La Società aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo per i dipendenti impiegati tutti nell’area produttiva di Roma e Provincia. “Le organizzazioni sindacali Flcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs-Uil in un confronto tra le parti in Regione Lazio - dichiara in una nota il funzionario della Filcams-Cgil Barbara di Tomassi - hanno più volte proposto alla Società di ricorrere all’utilizzo di ammortizzatori sociali conservativi come la Cassa Integrazione".  L’Axitea non ha  voluto ritirare i licenziamenti, - continua Di Tomassi - preferendo alle proposte di parte sindacale, tese a mantenere l’occupaz

Quello che i padroni non dicono (ma i fatti documentano)

Le quotidiane, benché tardive lagnanze della Confindustria nei confronti dei governi, divenute particolarmente forti verso gli ultimi governi hanno sicuramente buone e fondate ragioni: gli enormi crediti vantati da migliaia di imprese nei confronti di amministrazioni pubbliche ormai cronicamente insolventi, il credit crunch che impedisce alle aziende di ottenere i finanziamenti necessari per alimentare la normale dinamica del ciclo produttivo, un sistema fiscale che penalizza il lavoro e l’attività produttiva, la presenza di una burocrazia ottusa e scoraggiante e, primariamente, l’incapacità della guida politica – prigioniera del dogma monetarista – di adottare misure anticicliche, tali da ridare fiato ad un’economia molto, molto vicina al definitivo collasso. Varrebbe semmai la pena di ricordare ai padroni che oggi tirano gli stracci, quanto siano stati corrivi nei confronti dei governi che hanno fatto del lavoro carne di porco, pensando che una classe lavoratrice pr

Il Nuovo Sidacato.....che si evolve

A me..... non me piace......... Giorgio Cremaschi, leader di Rete 28 Aprile (minoranza Cgil). L’accordo sulla rappresentanza sindacale nel settore privato firmato da Cgil Cisl Uil con Confindustria è stato definito “storico” perché colma – bene o male, a seconda dei punti di vista – quel vuoto di regole che negli anni recenti ha consentito alle imprese di scegliersi i propri interlocutori. Sei d’accordo? 
 E’ un accordo “storico”, ma in senso negativo. Questo accordo infatti risolve alla radice il problema per i padroni di scegliere con chi trattare, perché, con le regole firmate, Cgil Cisl e Uil accettano la limitazione e l’attacco al diritto di sciopero, in pratica il modello Fiat viene esteso a tutti i lavoratori. Faccio un esempio. Tutta questa fase non sarebbe avvenuta se nel giugno del 2010 la Fiom avesse firmato l’accordo con Fiat, dopo avere perso i referendum, e si fosse impegnata a non scioperare e a non fare cause legali perché la maggioranza dei lav